La montagna si sa, può nascondere tante insidie, sia sulla roccia, sia sulla neve. Ogni anno centinaia di persone vengono investite da valanghe. Non sono solo sciatori freerider, ma anche guidatori di motoslitte, snowboardisti, scalatori. Insomma, non sempre si può prevedere una frana nevosa, ma l’importante è arrivare prepararti e sapere, più o meno, come comportarsi nel caso ci si trovi sommersi dalla valanga.
Prima di partire è sempre bene consultare le previsioni meteorologiche e i bollettini neve/valanghe, e mettersi in marcia solo se adeguatamente preparati. Spesso le condizioni di pericolo vengono create dagli escursionisti inesperti che non considerano bene tutti i rischi e le difficoltà che la montagna può nascondere. E’ sempre consigliato viaggiare sempre in coppia o in più di due. E’ importante anche l’equipaggiamento. Certo che se decidete di farvi una settimana bianca in montagna magari non pensate di portarvi con voi un apparecchio per la ricerca valanga (ARVA) né portare nello zaino paletta e sonda per la ricerca nella neve alta.
Però bisogna saperlo ugualmente, soprattutto per chi si addentra nei boschi incontaminati, o decide di affrontare una scalata senza pianificare bene il percorso. Anche la strada da percorrere può fare la differenza. Uscire dai sentieri già tracciati è rischioso. Le aree con cumuli di neve fresca trasportata dal vento sono particolarmente vulnerabili e quindi minacciosi. E’ consigliabile sempre studiare il tragitto e le pareti da scalare. anche i pendii particolarmente ripidi, soprattutto in zone all’ombra in prossimità delle creste, sono anch’essi rischiosi.
Conoscere l’itinerario della salita e della discesa è importantissimo.
Non è mai troppo utile studiare le mappe o chiedere alle guide alpine che sicuramente ne sanno più di noi. Lasciate sempre detto l’itinerario che si intende seguire, il numero dei partecipanti, e la durata dell’escursione. A proposito dei partecipanti: assicuratevi che tutto il gruppo sia allo stesso livello di capacità. Sembra brutto dirlo, ma un imbranato al seguito, oltre a rallentare l’escursione e a renderla molto meno divertente, potrebbe essere un pericolo per sé e per gli altri. Se non volete rinunciare alla compagnia cambiate programmi e itinerario, il freeride impegnativo sarà per un’altra volta.
Se investiti da una slavina, bisogna cercare di schivare il lastrone o di aggrapparsi a un albero e “nuotare” nella neve verso la superficie. Se non avete un ARVA portatevi sempre con voi un cellulare per le chiamate di emergenza (911 in Nord Amercia, 112 in Europa).
Foto Maxxer