Il monte più alto d’Europa sarebbe diminuito di oltre 30 centimetri in dieci anni. La notizia passata sottotraccia ma che dovrebbe allarmare gli scienziati ambientali è stata data da un’equipe di esperti francesi che hanno terminato di misurare l’altezza del Monte Bianco: 4.810 metri e 6 centimetri. 34 centimetri in meno di La montagna sarebbe diminuita di 34 centimetri rispetto all’ultima misurazione risalente al 2011. I dati non sono ancora stati ratificati dall’Istituto Nazionale di Geofisica francese che solo a novembre comunicherà la misurazione definitiva che potrebbe avere uno scarto anche di dieci centimetri.
La nuova misurazione cozzerebbe con un altro calcolo effettuato dall’università di Djion, secondo il quale il Monte Bianco crescerebbe, grazie ai suoi ghiacciai perenni (leggi articolo). Ai francesi piace evidentemente misurare la grande montagna, ma sulla metodologia utilizzata evidentemente – se c’è così tanto scarto – non si sono ancora messi d’accordo. Si considera solo la roccia o anche il ghiaccio? e quanto vento c’era? Le condizioni meteo sono molto importanti per determinare l’altezza delle montagne, soprattutto le cime più alte, soggette ad erosione e a neve perenne, variabile.
In ogni caso la spedizione che ha rivelato la sconcertante riduzione di altezza era partita nei giorni scorsi, come accade ogni due anni, dal 2001. Altezza e volume dei ghiacci: i venti geometri della montagna si sono avvalsi di tecnologie sofisticate, satellitari, con l’aiuto dell’alpinista Christophe Profit che ha condotto la spedizione sul Grand Mulets. Per le ,misurazioni ci sono volute circa tre ore.
Nel 2011 il Monte Bianco misurava 4.810 metri e 44 centimetri. Gli studiosi hanno campionato anche il ghiaccio della superficie, per poter creare una mappatura tridimensionale della montagna, e studiarne i cambiamenti climatici.
La prima volta sul Monte Bianco
La prima ascensione sul Monte Bianco fu compiuta ufficialmente il 7 agosto 1786, da Chamonix, ad opera di Jacques Balmat e l’italiano Michel Gabriel Paccard, medico condotto del paese. A mezzogiorno partirono dopo aver studiato bene l’itinerario. A quei tempi l’equipaggiamento era molto essenziale. Pernottarono in una capanna di pastori sul Monte de la Cóte.
L’impresa fu molto ardua, era in pericolo la loro stessa vita. Ma alla fine riuscirono a raggiungere la vetta, tra mille difficoltà atmosferiche e i principi di congelamento agli arti. La neve alta rallentava molto i loro movimenti, affaticandoli molto. Il forte vento rendeva ancor più difficoltosa la scalata.
In due giorni salirono e ridiscesero la montagna, mentre a valle i paesani seguivano con i cannocchiali ogni movimento dei due alpinisti.