L’orgoglio del territorio, il sano campanilismo italiano dei Comuni e delle Signorie si riverbera ancora oggi sotto mille forme, alcune sane, altre meno. La presenza dei musei etnografici, o ecomusei praticamente in ogni campagna è la testimonianza di quanto sia forte il legame con la propria terra.
In montagna si è solitamente più legati alla tradizione. Per questo motivo tutto l’arco alpino è disseminato di musei del genere, ricavati spesso in strutture tipiche, come baite, vecchi mulini, stalle riqualificate. In Valle d’Aosta ricordiamo l‘ecomuseo della media montagna a Pra dou Sas, alle porte della Riserva naturale del Mont Mars. Si tratta di un bellissimo villaggio di media montagna, i cui edifici sono stati in parte adibiti a museo di sé stessi. si può osservare la lavorazione del latte e la loro stagionatura, oppure com’era un tipico pasto di montagna, quando non c’erano né la televisione né i fast food. All’interno si trovano oggetti di uso quotidiano e dei mestieri artigianali. altri piccoli musei di montagna sono a Torgnon, Antey-Saint-André, La Magdeleine.
Sono spesso associazioni di volontariato (o enti comunli) a gestirle, con l’impegno di organizzare gite guidate e laboratori di vita contadina, soprattutto per i più piccoli. nei musei si ricostruisce la vita di un tempo. A San Michele all’Adige c’è il Museo degli usi e costumi della gente trentina, in provincia di Trento, è molto organizzato: dagli abiti tradizionali, all’editoria etnografica, i percorsi multimediali e il “dizionario” degli oggetti. Poco distante, sulle pendici del Monte Cornòn in Val di Fiemme, ci sono le “scritte dei pastori”, iniziali, sigle, date, nomi, conteggi del bestiamo, figure di animali, messaggi di saluto e altri graffiti di writers ante litteram che hanno lasciato interessanti segni sulla pietra calcarea, tramandandoci un pezzo di storia agrosilvopastorale.
A Tonezza del Cimone, in Veneto, c’è il Museo Etnografico sulla civiltà rurale di montagna “El casèlo dei Grotti”, un viaggio nel tempo, alla scoperta di come si viveva in passato nei luoghi di montagna. Un ex “Caselo”, caseificio di una volta, dove le famiglie portavano il latte per la lavorazione. Completamente ristrutturato, oggi ospita il museo, che mostra gli attrezzi da lavoro del “casaro” e gli oggetti della vita quotidiana del passato.
Si entra in una abitazione tradizionale, con la cucina, centro della vita famigliare e la tipica camera padronale, oltre ad un’esposizione di attrezzi usati nei campi e nei boschi.
La Toscana conserva paesaggi, tradizioni e tesori di particolare interesse naturalistico, storicoartistico ed antropologico. L’ecomuseo di Pistoia o del Casentino mantiene viva la memoria degli antichi abitanti delle montagne e non solo.
Foto ElHierro