Sulle Alpi Italiane i laghi degni di nota sono molti, alcuni famosi per la grandezza, altri per l’altitudine, altri per l’ampia offerta turistica.
Tra i più curiosi c’è sicuramente il lago di Resia, un lago alpino artificiale situato a 1.498 m s.l.m. nel comune di Curon Venosta in Alto Adige e con la sua capacità di 120 milioni di metri cubi è il lago più grande della provincia di Bolzano e dell’Alto Adige.Il motivo della fama di questo lago però è in parte dovuto alla classica foto del campanile immerso nell’acqua, che tutti conoscono.
La leggenda del campanile
Il lago si trova in Val Venosta davanti alla maestose montagne della Vallelunga ed è un luogo fiabesco e affascinante.
In origine in questa località si trovavano tre laghi naturali: quello di Resia, il Curon e il San Valentino alla Muta.
Nel 1950 grazie alla costruzione di una diga i tre bacini vennero unificati con la costruzione di una diga. Le conseguenze della creazione di quest’opera furono diverse e quella più incredibile fu che l’antico centro abitato di Curon rimase sommerso dalle acque e fu quindi spostato.
Oggi il lago di Resia è una meta molto amata dai turisti, non solo per la sua assoluta originalità, ma anche perché si trova incorniciato da meravigliose cime e da un paesaggio mozzafiato. Le montagne che circondano la vallata offrono sentieri e passeggiate di varie difficoltà, fino ad arrivare al Monte Ortles 3900 metri, molto conosciuto dagli escursionisti della zona.
Durante la stagione estiva si può sostare lungo le sponde del lago ed osservare il campanile di Curon da lontano, mentre durante l’inverno, quando il lago diventa ghiacciato, il campanile può essere raggiunto a piedi.
E sempre secondo la leggenda, durante le rigide notti invernali, qualcuno senta ancora le sue campane suonare.